Il principio della fiducia, introdotto dal d.lgs. 36/2023 nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici, ha già iniziato a lasciare il segno nelle decisioni del TAR e del Consiglio di Stato. Questo principio, innovativo e di rilevante impatto, funge da criterio interpretativo fondamentale per valutare l’esercizio del potere discrezionale delle Stazioni Appaltanti, con l’obiettivo di ottimizzare il soddisfacimento dell’interesse pubblico nelle procedure di gara. In questo articolo, esploreremo le principali sentenze che hanno applicato il principio della fiducia, analizzandone le implicazioni e i risultati concreti ottenuti.
Ambito di applicazione del principio della fiducia
La giurisprudenza ha chiarito che il principio della fiducia ha una rilevanza esclusivamente pubblicistica, diretto a conformare l’attribuzione e l’esercizio del potere nel settore dei contratti pubblici. Non trova applicazione nelle relazioni tra operatori economici, come nei raggruppamenti temporanei di imprese, che sono disciplinate dal diritto privato. In tal senso, il TAR Latina (sentenza n. 175 del 05.03.2024) ha precisato che i rapporti tra concorrenti e Stazioni Appaltanti non possono essere regolati dai principi della buona fede e responsabilità contrattuale, tipici del diritto privato.
Ripercussioni sulla sindacabilità dell’azione amministrativa
Il principio della fiducia rafforza i poteri valutativi e la discrezionalità della Pubblica Amministrazione, orientandoli verso il miglior risultato possibile. Il Consiglio di Stato, nella sentenza n. 1924 del 27.02.2024, ha sottolineato che il principio della fiducia è strettamente legato a quello del risultato, funzionale a realizzare l’intervento pubblico nel modo più conforme agli interessi collettivi. Anche il TAR Catania (sentenza n. 3738 del 12.12.2023) ha evidenziato come questo principio valorizzi l’autonomia decisionale dei funzionari pubblici, imponendo che ogni gara sia condotta non solo nel rispetto della legalità formale, ma anche in funzione del miglior soddisfacimento degli interessi pubblici.
Fiducia “reciproca” e legittimo affidamento dell’operatore economico
Il TAR Napoli (sentenza n. 2959 del 06.05.2024) ha chiarito che la fiducia non è unilaterale ma reciproca, coinvolgendo anche gli operatori economici. Questo principio si lega strettamente alla legalità, trasparenza e correttezza, evolvendo il principio della presunzione di legittimità dell’azione amministrativa. Nel caso specifico, il TAR Bologna (sentenza n. 707 del 28.11.2023) ha rigettato il motivo di ricorso basato sulla presunta violazione del principio della fiducia, rilevando che l’operatore economico non poteva vantare un legittimo affidamento su una regola di gara chiara e ordinaria.
Criterio valutativo dei presupposti per l’utilizzo di procedure di affidamento
Una significativa applicazione del principio della fiducia si trova nella valutazione dei presupposti per l’adozione della procedura negoziata senza bando. Il TAR Napoli (sentenza n. 2200 del 04.04.2024) ha evidenziato come questo principio, insieme a quello del risultato e dell’accesso al mercato, guidi l’Amministrazione nel delineare le circostanze che giustificano il ricorso a procedure eccezionali. Tale impostazione richiede un rigore massimo nella verifica dei presupposti, limitando l’interpretazione estensiva delle condizioni di urgenza.
Incidenza nel giudizio di affidabilità dell’operatore economico
Il principio della fiducia ha un impatto significativo anche nella valutazione dell’affidabilità degli operatori economici. Il TAR Catania (sentenza n. 3838 del 12.12.2023) ha affermato che l’autonomia decisionale dell’amministrazione è rafforzata in relazione all’esclusione per inaffidabilità, basandosi sul rapporto fiduciario tra Stazione Appaltante e appaltatore. La giurisprudenza ha sottolineato che l’interpretazione dell’art. 98 del Codice deve riflettere il principio della fiducia, valorizzando l’autonomia decisionale nell’esercizio del potere di esclusione.
Il percorso giurisprudenziale che si sta delineando intorno al principio della fiducia rappresenta un utile strumento per comprendere l’applicazione concreta dell’art. 2 del d.lgs. 36/2023. Le sentenze esaminate dimostrano come il Giudice Amministrativo stia utilizzando questo principio per valutare le scelte discrezionali delle Stazioni Appaltanti, assicurando che queste siano orientate al miglior soddisfacimento degli interessi pubblici, mantenendo al contempo rigore e legalità nelle procedure di gara.
Il principio della fiducia, quindi, non solo amplia la discrezionalità amministrativa, ma ne rafforza anche la responsabilità, imponendo un equilibrio tra autonomia decisionale e rispetto delle regole, per il miglior risultato possibile nell’interesse collettivo.