L’evoluzione delle procedure di appalto ha portato con sé nuove sfide e opportunità, con la gara telematica e l’utilizzo delle piattaforme digitali che si collocano al centro di una discussione recente. Nel nostro approfondimento, esamineremo da vicino una decisione recente del Consiglio di Stato (sentenza n. 1924 del 27.02.2024), analizzando come il principio di risultato e la fiducia abbiano plasmato la valutazione dell’operato degli operatori economici.
Contesto e procedura di R.D.O.
La questione che ci si pone riguarda una Richiesta di Offerta (R.D.O.) effettuata tramite la piattaforma www.acquistinrete.it, specificamente nella sezione Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (M.E.P.A.). Un processo apparentemente semplice, ma che mette in luce l’importanza della diligenza minima richiesta agli operatori economici.
1.1 Guida della procedura e comunicazione
La procedura, come noto, è guidata e agevolata attraverso schermate di compilazione. La piattaforma offre la possibilità di comunicare direttamente con la stazione appaltante tramite un servizio di messaggistica. È fondamentale sottolineare che la corretta interazione con la piattaforma è una responsabilità dell’operatore economico.
1.2 Utilizzo scorretto della piattaforma
Tuttavia, emerge che -OMISSIS-, l’operatore coinvolto, ha omesso di utilizzare correttamente la piattaforma. La richiesta di chiarimenti è stata effettuata al di fuori della stessa, violando l’art. 5 del disciplinare di gara e distinguendosi notevolmente dal comportamento dell’altro partecipante.
Autoresponsabilità e cautela minima
La sentenza evidenzia che -OMISSIS- dovrebbe lamentarsi principalmente della propria mancanza di cautele minime. Le gare pubbliche richiedono scrupolosa aderenza alle regole stabilite dal bando e dalle norme tecniche. L’errore nell’utilizzo della piattaforma è un rischio che grava sull’operatore, sottolineando l’importanza della gestione telematica per garantire l’integrità delle offerte.
Il ruolo del Consiglio di Stato
La decisione del Consiglio di Stato respinge l’appello di -OMISSIS-, confermando la correttezza dell’esclusione e la legittimità dell’intera procedura. La sentenza si basa sul principio del risultato sancito dall’art. 1 del d.lgs. 36/2023, indicando che la stazione appaltante ha agito in linea con tale principio.
La Sezione sottolinea che il principio della fiducia, secondo l‘art. 2 del nuovo Codice dei contratti pubblici, si lega strettamente al principio del risultato. La gara deve favorire il conseguimento dell’obiettivo finale in modo trasparente e corretto. -OMISSIS- ha, al contrario, violato le regole senza poter invocare il principio della fiducia a suo vantaggio.
La sentenza offre, dunque, una preziosa lezione su come la diligenza e il rispetto delle regole siano fondamentali nelle gare telematiche. L’autoresponsabilità degli operatori economici è centrale, e l’uso corretto delle piattaforme digitali è essenziale per garantire l’integrità delle procedure. Il Consiglio di Stato, con la sua decisione, ribadisce l’importanza dei principi di risultato e fiducia nel contesto degli appalti pubblici, promuovendo un ambiente di concorrenza equa e trasparente.