Il soccorso istruttorio e i limiti per la comprova dei requisiti speciali: la sentenza del TAR Bari

La sentenza del TAR Bari n. 244 del 19 febbraio 2025 rappresenta un’importante novità riguardante il soccorso istruttorio per la comprova dei requisiti speciali nelle gare pubbliche. Questo provvedimento si inserisce nel contesto delle procedure previste dal D.Lgs. 36/2023, in particolare dall’art. 101, che disciplina l’uso del soccorso istruttorio nelle gare di appalto. La sentenza chiarisce i limiti di applicazione di questa norma, stabilendo importanti principi sulla responsabilità dei partecipanti e sui confini delle modifiche ai requisiti dichiarati.

Il caso ACG Auditing e Consulting Group S.r.l.

Nel ricorso in esame, la società ACG Auditing e Consulting Group S.r.l. contestava la determinazione con cui Puglia Sviluppo aveva annullato l’aggiudicazione della gara e l’aveva esclusa per carenza del requisito di capacità tecnica-professionale. Questo requisito riguardava la comprova di servizi analoghi, che erano stati dichiarati dalla partecipante ma non ritenuti sufficienti dalla stazione appaltante. L’oggetto della contestazione era l’interpretazione del requisito, in particolare riguardo ai servizi finanziati dai fondi FESR e FSC, ritenuti non corrispondenti a quelli richiesti nel disciplinare di gara. L’operazione di soccorso istruttorio, ossia il richiedere integrazioni alla documentazione presentata, era stata rigettata, sollevando così una discussione legale sul limite di tale intervento.

L’autoresponsabilità e i limiti del soccorso istruttorio

Un aspetto centrale della sentenza riguarda il principio di autoresponsabilità che grava sulle imprese partecipanti alle gare pubbliche. La giurisprudenza consolidata, come indicato dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1372/2024, ha stabilito che il concorrente non può beneficiare del soccorso istruttorio per modificare o integrare i requisiti dichiarati. In altre parole, se un concorrente ha dichiarato un determinato requisito senza comprovare adeguatamente la sua sussistenza, il soccorso istruttorio non può essere utilizzato per colmare tale lacuna. Nel caso specifico, il TAR Bari ha ribadito che la giurisprudenza non consente il soccorso istruttorio per la comprova di requisiti consapevolmente dichiarati dal partecipante. Questo principio esclude la possibilità per le imprese di modificare l’offerta o i requisiti dichiarati a posteriori, limitando l’uso del soccorso istruttorio ai soli casi in cui ci siano elementi oggettivi di errore formale o materiale.

Il riferimento alla delibera ANAC n. 60/2024

A sostegno della propria decisione, il TAR Bari ha anche fatto riferimento alla delibera ANAC n. 60 del 7 febbraio 2024, che chiarisce ulteriormente i limiti dell’utilizzo del soccorso istruttorio. In particolare, la delibera stabilisce che, nelle procedure per l’affidamento di servizi, il concorrente non può modificare l’elenco dei servizi analoghi indicati inizialmente, nemmeno attraverso il soccorso istruttorio. L’ANAC sottolinea che questo tipo di modifica sarebbe incompatibile con le disposizioni che regolano la valutazione delle offerte in relazione alla discrezionalità della stazione appaltante.

Il principio della par condicio e il favor partecipationis

Una parte fondamentale della decisione del TAR Bari riguarda la compatibilità tra il principio di par condicio e i principi del favor partecipationis. La giurisprudenza ha sempre cercato di bilanciare l’accesso equo alla gara e la necessità di garantire una concorrenza leale tra i partecipanti, evitando che modifiche a posteriori possano alterare il risultato della gara e ledere l’uguaglianza di trattamento. In questo senso, la sentenza ribadisce che il soccorso istruttorio non può prevalere sulla necessità di rispettare le condizioni iniziali di parità tra i concorrenti.

Implicazioni della sentenza: un nuovo orientamento

La sentenza del TAR Bari segna un importante orientamento giuridico riguardo all’uso del soccorso istruttorio nelle gare pubbliche. La decisione, infatti, chiarisce che il principio di autoresponsabilità impedisce di accettare modifiche alle dichiarazioni fatte dal concorrente, anche se queste riguardano la comprova dei requisiti speciali. Le amministrazioni pubbliche, quindi, dovranno fare attenzione a come gestiscono le richieste di integrazione documentale da parte dei partecipanti alle gare. Inoltre, le imprese devono essere consapevoli della necessità di presentare fin da subito tutte le evidenze richieste, evitando di fare affidamento sulla possibilità di correggere eventuali errori attraverso il soccorso istruttorio.

Conclusioni

La recente sentenza del TAR Bari offre una visione chiara dei limiti legali del soccorso istruttorio nelle gare pubbliche, stabilendo un importante punto di riferimento per tutti gli operatori del settore. Le imprese devono essere consapevoli delle responsabilità legate alla dichiarazione dei requisiti e delle evidenze documentali richieste. Al contempo, le amministrazioni dovranno garantire che il processo di valutazione delle offerte rispetti i principi di trasparenza e imparzialità, senza indulgere in modifiche a posteriori che possano alterare la concorrenza tra i partecipanti.