L’assunzione di un incarico dirigenziale generale da parte di un Sindaco di un Comune sotto i 15.000 abitanti non viola le norme su inconferibilità e incompatibilità. Tuttavia, è essenziale verificare l’eventuale conflitto d’interessi, specialmente se il dirigente ha poteri decisionali su risorse o bandi che coinvolgono il proprio Comune.
Il parere Anac: incarico possibile, ma con attenzione ai conflitti
Il Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha esaminato un caso concreto: un Sindaco di un piccolo Comune del Meridione ha ricevuto la proposta di un incarico dirigenziale generale presso un’Amministrazione centrale. La Ragioneria generale dello Stato ha chiesto un parere per verificare eventuali profili di incompatibilità. Anac ha chiarito che non vi è una violazione automatica delle disposizioni del D.Lgs. 39/2013. Tuttavia, l’Amministrazione conferente deve valutare con attenzione se il doppio incarico può generare un conflitto d’interessi.
Perché può esserci un conflitto d’interessi?
L’Autorità sottolinea un aspetto critico: il Sindaco-dirigente potrebbe avere accesso a informazioni o risorse che influenzano direttamente il Comune che amministra. Un esempio concreto riguarda i bandi PNRR, gestiti dalla Ragioneria Territoriale dello Stato. Se il Comune del Sindaco ha partecipato a questi bandi, il nuovo ruolo dirigenziale potrebbe influenzarne valutazioni e assegnazioni di risorse.
Per questo motivo, l’Anac suggerisce misure di prevenzione del rischio:
- Astensione del dirigente da decisioni che coinvolgano il proprio Comune.
- Trasferimento delle competenze a un’altra Ragioneria Territoriale.
- Monitoraggio attento dell’attuazione delle misure per garantire imparzialità.
Il nodo della normativa sugli enti locali
Oltre al D.Lgs. 39/2013, va considerato anche l’art. 60 del Testo Unico Enti Locali (TUEL). Questo articolo prevede l’ineleggibilità a Sindaco per i dipendenti civili dello Stato con ruoli dirigenziali generali. Tuttavia, l’interpretazione della norma spetta al Ministero dell’Interno, che dovrà valutare se il ruolo dirigenziale assegnato rientri nelle ipotesi di ineleggibilità.
Cosa devono fare le Amministrazioni?
Il parere Anac non vieta il doppio incarico, ma impone alle Amministrazioni un’attenta valutazione preventiva. Le decisioni vanno prese caso per caso, garantendo che l’interesse pubblico sia tutelato e che non vi siano interferenze nel processo decisionale.