Nuove direttive dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sul rilascio dei Certificati di esecuzione lavori (CEL). L’aggiornamento fa chiarezza su un punto fondamentale per imprese e pubblica amministrazione: come inserire le compensazioni economiche nei certificati senza compromettere la qualificazione delle aziende. Una precisazione attesa, che arriva in un contesto di grande attenzione sulle gare pubbliche e sull’adeguamento dei prezzi.
Un nodo da sciogliere: le compensazioni nei CEL
Al centro della questione c’è il riconoscimento degli importi aggiuntivi derivanti dalle compensazioni sui costi dei materiali. Due i riferimenti normativi chiave:
- Art. 1-septies del d.l. 73/2021, che ha introdotto compensazioni straordinarie per far fronte all’aumento dei prezzi.
- Art. 26 del d.l. 50/2022, che ha esteso la revisione prezzi agli appalti pubblici.
Fino a oggi, le stazioni appaltanti si sono trovate di fronte a un vuoto interpretativo: questi importi vanno inseriti nei CEL? E, soprattutto, incidono sulla qualificazione SOA delle imprese? ANAC ha sciolto il dubbio: sì, vanno riportati nei certificati, perché rappresentano il valore reale dei lavori eseguiti.
Cosa cambia per le imprese?
Per le aziende del settore costruzioni, il chiarimento non è di poco conto. Il valore indicato nei CEL è determinante per ottenere o rinnovare la certificazione SOA, necessaria per partecipare alle gare pubbliche. Se le compensazioni non venissero conteggiate, molte imprese rischierebbero di vedersi attribuito un importo inferiore rispetto al lavoro effettivamente svolto. Con questa nuova interpretazione, invece, le imprese potranno vedersi riconosciuto il reale peso economico delle opere eseguite, evitando penalizzazioni.
La revisione prezzi diventa strutturale
Oltre al tema CEL, la revisione prezzi è un altro tassello fondamentale. Da misura emergenziale nata per tamponare la crisi dei materiali, è diventata oggi un principio consolidato con il d.lgs. 36/2023. La Legge di Bilancio 2024 ha confermato questa direzione, rafforzando il meccanismo di adeguamento. Un cambio di prospettiva importante: il sistema degli appalti pubblici non può più ignorare le fluttuazioni del mercato, e le imprese devono avere strumenti per tutelarsi.
Implicazioni per la pubblica amministrazione
Anche per le stazioni appaltanti, la direttiva ANAC impone un cambio di passo. Ora non ci sono più dubbi: i CEL devono includere le compensazioni, e la loro trasmissione all’Autorità deve avvenire senza discrezionalità. Un aspetto fondamentale in un periodo in cui la trasparenza negli appalti è sotto la lente d’ingrandimento, tra riforme normative e controlli sempre più stringenti.
Conclusioni
L’intervento di ANAC è un tassello importante per rendere più chiaro e giusto il sistema degli appalti pubblici. Le imprese potranno contare su una certificazione più aderente alla realtà economica dei lavori svolti, mentre la pubblica amministrazione avrà un quadro più chiaro su come procedere. Un passo avanti nella direzione della trasparenza e della certezza del diritto, in un settore che, ora più che mai, ha bisogno di regole chiare e applicabili senza ambiguità.