La sentenza TAR Bologna 12.12.2024 n. 939: risoluzione consensuale e inadempimento

Il TAR Bologna, con la sentenza n. 939 del 12 dicembre 2024, si è espresso su un’importante questione riguardante la risoluzione consensuale nei contratti pubblici. Il caso in esame ha visto la controversia sull’inadempimento in un contratto di appalto, ma la decisione del Tribunale amministrativo ha escluso la presenza di inadempimento contrattuale, concentrandosi sulla risoluzione consensuale e sulle disposizioni legali che la regolano.

Il caso esaminato dal TAR Bologna

Nel caso oggetto della sentenza, l’impugnazione riguarda un’azienda che contestava la risoluzione consensuale di un contratto di appalto. La controversia si basava sul fatto che l’ente appaltante avesse considerato la risoluzione del contratto come una forma di “inadempimento” da parte dell’aggiudicatario. Tuttavia, il TAR ha chiarito che tale risoluzione non era da considerarsi un inadempimento, ma una risoluzione consensuale tra le parti.

La risoluzione consensuale nel diritto degli appalti pubblici

La sentenza ha ripreso un principio fondamentale stabilito dal Consiglio di Stato, nella sentenza n. 6997 del 2022, in cui si esclude l’obbligo di dichiarazione di inadempimento in caso di risoluzione consensuale. Questa decisione si inserisce nel contesto delle normative sugli appalti pubblici, specificamente in relazione alla risoluzione consensuale dei contratti, che non implica violazioni tali da giustificare sanzioni o esclusioni dal mercato pubblico.

Il D.Lgs. n. 36/2023 e la tassatività degli illeciti professionali

Il TAR ha fatto riferimento anche all’art. 98 comma 3 del D.Lgs. n. 36/2023, che introduce il principio di tassatività riguardo agli illeciti professionali. Secondo questa normativa, per configurare un illecito professionale è necessario che si verifichi uno degli eventi specifici, come la risoluzione di un contratto per inadempimento o la condanna a risarcire danni. La sentenza TAR ha chiarito che la risoluzione consensuale non rientra tra questi eventi.

L’inadempimento e l’obbligo di dichiarazione

In base alla sentenza, la risoluzione consensuale non implica un “inadempimento” che obblighi a una dichiarazione di esclusione dall’elenco degli operatori economici. L’inadempimento, infatti, sarebbe rilevante solo nel caso in cui vi fosse una condotta dell’operatore economico che avesse comportato gravi carenze nell’esecuzione di un contratto di appalto, come descritto nel citato art. 98 del D.Lgs. n. 36/2023. Tuttavia, tale situazione non si è verificata nel caso in esame.

La delibera n. 992/2023 e la decadenza dell’offerta

Nel caso specifico, la delibera n. 992/2023 del Direttore Generale dell’ente appaltante è stata interpretata come una presa d’atto della decadenza dell’offerta dell’aggiudicatario. Non si trattava di un inadempimento, ma di una situazione economico-finanziaria insostenibile, aggravata dalla crisi causata dalla guerra in Ucraina. In altre parole, le difficoltà oggettive emerse nel corso dei mesi non erano legate a un inadempimento, ma a circostanze impreviste che hanno reso impossibile l’esecuzione del contratto.

Implicazioni della sentenza per gli appalti pubblici

La decisione del TAR Bologna evidenzia una questione rilevante per gli operatori economici e le pubbliche amministrazioni. La risoluzione consensuale di un contratto non implica automaticamente l’applicazione di sanzioni per inadempimento, come invece può avvenire in altri contesti. Questo principio aiuta a chiarire le modalità in cui le amministrazioni devono trattare le risoluzioni contrattuali e quando è necessario applicare sanzioni.

Conclusioni e impatti sulla pratica degli appalti pubblici

La sentenza TAR Bologna n. 939 del 12 dicembre 2024 offre una chiara interpretazione sulla distinzione tra risoluzione consensuale e inadempimento, in linea con la normativa vigente sugli appalti pubblici. Questo chiarimento è di fondamentale importanza per evitare l’applicazione indebita di sanzioni o esclusioni, soprattutto quando le difficoltà economiche o altre circostanze impreviste rendono impossibile l’esecuzione di un contratto.

Inoltre, il riferimento alla tassatività degli illeciti professionali, come previsto dal D.Lgs. n. 36/2023, sottolinea l’importanza di un’applicazione rigorosa delle norme in materia di appalti pubblici, limitando le sanzioni ai soli casi di inadempimento grave e persistente.

La sentenza del TAR Bologna n. 939 del 12 dicembre 2024 rappresenta un importante punto di riferimento per comprendere come le risoluzioni consensuali nei contratti pubblici debbano essere trattate, senza considerarle come inadempimenti, ma come decisioni che non comportano sanzioni, in linea con i principi di trasparenza e giustizia previsti dalla legge.