La tempestività del ricorso è un elemento importante per contestare l’esito di una gara d’appalto. Il termine per impugnare decorre dal momento in cui il concorrente acquisisce, o è messo in grado di acquisire, piena conoscenza degli atti di gara. Questo principio è stato ribadito in una recente sentenza del Consiglio di Stato, la n. 8352 del 18 ottobre 2024.
Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici e il dies a quo
La sentenza in questione riguarda un appalto soggetto al nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), entrato in vigore il 1° luglio 2023. L’articolo 209 del Codice disciplina i termini per l’impugnazione degli atti di gara. In particolare, il comma 2 dell’articolo 209 stabilisce che il termine di 30 giorni per il ricorso decorre:
- dalla ricezione della comunicazione di aggiudicazione (art. 90 del Codice);
- oppure dal momento in cui gli atti sono messi a disposizione ai sensi dell’articolo 36 del Codice.
La comunicazione dell’aggiudicazione e l’accesso agli atti
L’articolo 90 del Codice prevede che la stazione appaltante comunichi l’aggiudicazione entro cinque giorni dall’adozione del provvedimento. La comunicazione deve essere inviata a tutti i candidati o offerenti. L’articolo 36, invece, stabilisce che l’offerta dell’aggiudicatario, i verbali di gara e gli altri atti rilevanti devono essere resi disponibili a tutti i candidati e offerenti non esclusi contestualmente alla comunicazione dell’aggiudicazione. Gli atti sono resi disponibili tramite la piattaforma di approvvigionamento digitale.
Il caso di specie: l’accesso agli atti ritarda il dies a quo
Nel caso specifico esaminato dalla sentenza, la stazione appaltante non aveva messo a disposizione tutti gli atti di gara. Solo a seguito di una richiesta di accesso agli atti da parte del ricorrente, la documentazione è stata fornita. Il Consiglio di Stato ha stabilito che il termine per impugnare non poteva iniziare a decorrere prima dell’ostensione della documentazione. Pertanto, il ricorso presentato entro 30 giorni dalla data di effettiva ostensione è stato considerato tempestivo.
Principi giurisprudenziali sulla tempestività del ricorso
La sentenza richiama alcuni principi consolidati dalla giurisprudenza anche in relazione alla disciplina precedente al nuovo Codice. In particolare, si evidenzia che:
- se i motivi del ricorso dipendono dalla conoscenza di documenti non immediatamente disponibili, l’istanza di accesso agli atti comporta una dilazione del termine per ricorrere;
- l’istanza di accesso deve essere presentata tempestivamente, entro 15 giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione;
- se la stazione appaltante non risponde tempestivamente all’istanza di accesso, il termine di 30 giorni per impugnare decorre dall’effettiva ostensione dei documenti.
La tutela del diritto di difesa
La sentenza conferma l’importanza di garantire ai concorrenti un’effettiva possibilità di difesa. Il termine per impugnare decorre solo dal momento in cui si ha piena conoscenza degli atti di gara. L’accesso agli atti è uno strumento fondamentale per esercitare il diritto di difesa e la sua tempestiva presentazione può comportare una dilazione del termine per ricorrere.