Nel panorama degli affidamenti pubblici, l’affidamento diretto rappresenta una modalità particolare, che recentemente è stata oggetto di approfondimento giurisprudenziale. La sentenza del Consiglio di Stato, sez. V, del 15 gennaio 2024, n. 503, offre chiarimenti significativi sulle dinamiche di questa procedura, sottolineando come la mera procedimentalizzazione non la trasformi in una procedura di gara.
Affidamento diretto: procedura distinta
La sentenza ribadisce con chiarezza che l’affidamento diretto, anche quando preveda l’acquisizione di più preventivi e l’individuazione di criteri di selezione degli operatori, rimane una procedura distinta dalle gare pubbliche. In altre parole, l’inserimento di una pluralità di preventivi e la definizione di criteri di selezione, secondo le Linee Guida ANAC n. 4, non alterano la natura dell’affidamento diretto.
La non contestabilità delle valutazioni
Un punto chiave sottolineato dalla sentenza è la non contestabilità delle valutazioni dell’amministrazione da parte di soggetti non selezionati. Ciò significa che coloro che non sono stati scelti non hanno il diritto di contestare le valutazioni dell’amministrazione in merito alla rispondenza dei prodotti offerti alle esigenze dell’ente.
Richiamo alla giurisprudenza precedente
La sentenza fa riferimento alla pronuncia del Consiglio di Stato, sez. IV, n. 3287 del 2021, che conferma questa interpretazione. Nel richiamare tale precedente, si stabilisce un principio di diritto fondamentale: l’affidamento diretto, pur procedimentalizzato con l’acquisizione di preventivi multipli, resta immune da contestazioni da parte di soggetti non selezionati.
Osservazioni sulla sentenza del TAR
L’atto di appello presenta osservazioni sulla sentenza del TAR che non influenzano il principio di diritto enunciato. La portata generale della sentenza del Consiglio di Stato rimane intatta e non è condizionata dalle peculiarità specifiche che potrebbero emergere da una procedura di affidamento diretto in particolare.
La sentenza del Consiglio di Stato del 15 gennaio 2024, n. 503, offre una chiara direzione in merito all’affidamento diretto. La sua natura di procedura autonoma non cambia, neppure quando viene arricchita da più preventivi e criteri di selezione. La non contestabilità delle valutazioni dell’amministrazione da parte dei non selezionati sottolinea l’autonomia e la specificità di questa modalità di affidamento. La giurisprudenza consolidata rappresenta una guida preziosa per le future decisioni e l’applicazione corretta delle normative in tema di affidamenti pubblici.