A partire dal 1° gennaio 2024, entreranno in vigore le nuove disposizioni in materia di digitalizzazione dei contratti pubblici, come previsto dal recente Codice dei contratti pubblici emanato con il decreto legislativo n. 36/2023. Queste nuove regole influenzeranno tutte le fasi delle procedure di affidamento, eliminando i regimi transitori esistenti e introducendo l’obbligo di utilizzare piattaforme digitali certificate e interoperabili. Una rivoluzione importante che è parte integrante degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mira a modernizzare l’Italia e a promuovere la crescita a livello europeo.
Digitalizzazione a tutti i livelli
Uno degli aspetti chiave della riforma è l’applicazione universale della digitalizzazione a tutte le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici. L’articolo 225, comma 1, che regolava la pubblicità legale nei contratti pubblici, verrà abrogato, insieme al comma 2, che riguardava le attività nel ciclo di vita dei contratti pubblici nell’ambito dell’approvvigionamento digitale, e al comma 3, che disciplinava l’utilizzo di piattaforme digitali certificate.
Il nuovo Codice definisce questo cambiamento come l’Ecosistema Nazionale di Approvvigionamento Digitale (e-procurement). Le pubbliche amministrazioni potranno acquisire risorse in modo più efficiente, collegandosi a piattaforme digitali certificate. Questo comporterà una gestione più trasparente, veloce e costi inferiori per tutte le fasi del processo di acquisto, da programmazione a esecuzione.
Piattaforme certificate: un obbligo dal 1° gennaio 2024
Il 31 dicembre 2023 segnerà la fine del servizio SmartCIG e la modifica delle condizioni di utilizzo del sistema Simog. Da gennaio 2024, la Piattaforma dei Contratti Pubblici (PCP) sarà attivata dall’ANAC, interoperando con le piattaforme di approvvigionamento digitali utilizzate dalle stazioni appaltanti. Questo rappresenta un passo significativo verso l’effettiva attuazione delle nuove norme.
A decorrere dal 1° gennaio 2024, la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) diventerà il fulcro della digitalizzazione, rendendo disponibili tutti i servizi e le informazioni necessari attraverso la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Questa interoperabilità permetterà una gestione più efficace di tutte le fasi contrattuali, assolvendo contemporaneamente agli obblighi di trasparenza previsti dal Codice.
Tutte le gare pubbliche dovranno essere gestite attraverso piattaforme digitali certificate. Le amministrazioni prive di piattaforme proprie dovranno utilizzare quelle certificate fornite da enti terzi. Questa digitalizzazione coinvolgerà ogni aspetto del ciclo di vita dei contratti, dall’affidamento all’esecuzione.
Utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitale certificate
La riforma imporrà alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti l’utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale certificate e interoperabili, secondo le Regole tecniche di AGID. Le piattaforme devono essere iscritte nell’elenco gestito da ANAC, garantendo un ambiente in cui gli operatori economici partecipano su un piano di parità, promuovendo la concorrenza e rispettando l’oggetto dell’appalto definito nei documenti di gara.
Programmazione e trasmissione dati
La programmazione triennale dei lavori pubblici e delle forniture e servizi sarà effettuata sulla BDNCP attraverso la piattaforma Servizio Contratti Pubblici (SCP). La trasmissione di dati, compresa la richiesta del Codice Identificativo Gara (CIG), avverrà attraverso le piattaforme certificate in modalità interoperabile con la PDND.
Verifica dei requisiti degli operatori economici
La verifica dei requisiti degli operatori economici sarà condotta attraverso il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE), con modalità specifiche a seconda dell’acquisizione del CIG tramite Simog o PCP.
Pubblicazione dati e trasparenza
La pubblicazione dei dati relativi all’aggiudicazione e alla fase di esecuzione sarà gestita in base alle nuove disposizioni contenute nel provvedimento ANAC n. 264 del 20/06/2023. Le stazioni appaltanti dovranno assicurare la tempestiva comunicazione dei dati, garantendo trasparenza e rispettando gli obblighi previsti dal decreto legislativo n. 33/2013.
Nuove sfide, nuove opportunità
La digitalizzazione dei contratti pubblici in Italia, programmata per il 2024, rappresenta un passo avanti verso l’efficienza, la trasparenza e la semplificazione delle procedure. Le stazioni appaltanti e gli operatori economici sono chiamati ad adattarsi a questi nuovi sistemi, garantendo nel contempo la qualità e l’integrità del processo di affidamento contrattuale. L’ANAC continuerà a svolgere un ruolo cruciale nel monitorare e facilitare questa transizione, assicurando che il nuovo quadro normativo porti a vantaggi tangibili per l’intero sistema.