Quando si tratta di partecipare a gare d’appalto, la netta distinzione tra i requisiti di partecipazione e quelli per l’esecuzione del contratto è fondamentale. È su questo punto cruciale che la recente sentenza del Consiglio di Stato, sez. III, 26.10.2023 n. 9255, ha gettato luce, offrendo importanti indicazioni su come interpretare e applicare queste distinzioni.
La distinzione essenziale
La differenziazione tra i requisiti di partecipazione e quelli per l’esecuzione del contratto è regolata dall’art. 100, d.lgs. n. 50 del 2016, che recepisce la normativa europea. Questa distinzione consente alle stazioni appaltanti di richiedere, oltre ai requisiti e alle capacità valutati in modo selettivo, ulteriori “requisiti particolari”.
Secondo la giurisprudenza, i requisiti di esecuzione riguardano gli elementi distintivi della fase esecutiva del servizio, diversi dai requisiti necessari per partecipare alla gara stessa. Se i requisiti di partecipazione devono essere soddisfatti sin dalla presentazione dell’offerta, quelli di esecuzione sono in genere condizioni per la stipulazione del contratto di appalto.
Corte di Giustizia UE e principi fondamentali
La Corte di Giustizia UE ha sottolineato come richiedere specifiche capacità prestazionali come requisiti di partecipazione possa essere giustificato. Tuttavia, obbligare i partecipanti a soddisfare tutti i requisiti di esecuzione fin dall’offerta potrebbe dissuaderli dal partecipare alle procedure di aggiudicazione, contravvenendo ai principi di proporzionalità e trasparenza.
La regolamentazione dei requisiti di esecuzione è cruciale: la mancanza di questi requisiti al momento della partecipazione alla gara comporta l’esclusione o la mancata attribuzione del punteggio. Se richiesti come condizione per la stipulazione del contratto, la loro assenza comporta la decadenza dall’aggiudicazione.
Prospettive pro-concorrenziali
Sebbene la distinzione non sia sempre chiara e possa generare incertezze, la giurisprudenza si è dimostrata incline a valorizzarla in una prospettiva pro-concorrenziale, permettendo la revisione di requisiti eccessivamente onerosi, anche in termini di riqualificazione delle condizioni di gara.
Un principio guida
Per garantire l’affidabilità delle offerte e dell’azione amministrativa, in caso di incertezza interpretativa, si preferisce un’interpretazione che richieda già al momento dell’offerta i mezzi necessari per l’esecuzione del contratto.
La sentenza ha sottolineato l’importanza di chiarire le clausole di gara, bilanciando le richieste con la serietà degli operatori, promuovendo una competizione equa e trasparente nel settore delle gare d’appalto.
Questa sentenza del Consiglio di Stato si configura come un faro per tutti gli operatori del settore, delineando chiaramente le linee guida tra requisiti di partecipazione e di esecuzione contrattuale. La sua interpretazione e l’applicazione coerente di tali principi sono cruciali per garantire equità e trasparenza nei processi di gara d’appalto.